
Oggi, invece della consueta attività di Comunicazione Aumentativa Alternativa vi proponiamo ciò che è alla base di questo approccio, ovvero il diritto a comunicare. Per noi la comunicazione è talmente ovvia che, magari, non arriviamo neanche a concepire che essa sia un diritto. O meglio, se pensiamo al diritto alla comunicazione forse ciò che ci viene in mente al principio è la libertà di espressione, cioè il diritto a dire la nostra opinione. Invece le persone con Bisogni Comunicativi Complessi non giungono proprio a questo livello, poiché ad essi è negato, spesso la stessa azione del comunicare.
Questa carta dei diritti dovrebbe essere la stella polare di chi interagisce con persone con BCC, poiché essa elabora ad una elevata profondità i bisogni e le necessità e attiene non solo alle attività ma anche e soprattutto al contesto per favorire e consentire la comunicazione a chi non può in contesti normotipici.
Di seguito vi proponiamo la carta dei diritti alla comunicazione così come formulata dal “comitato congiunto per le necessità comunicative di persone con disabilità grave” negli Stati Uniti nel 1992.
